Amici della Compagnia

Una Compagnia! Che bello, essere una Compagnia: un gruppo di amici che si ritrova con qualcosa in comune da condividere e coltivare insieme. Questo siamo noi, Compagnia degli Argonath,  una Compagnia con la C maiuscola perchè il nostro desiderio e la nostra passione ci uniscono.
Ma com'è nata questa compagnia? In una caverna sotto terra viveva uno hobbit... 
Ah no, questa è un'altra grande storia! 
La nostra inizia con i tre nostri capitani: Roberta, Paolo e Melania, che insieme, dopo aver visitato una manifestazione Tolkieniana, hanno iniziato a trovarsi bevendo un thè e parlando di quanto fossero affascinati da  questo straordinario scrittore.
Ma come si fa a tenere nascosto al mondo ciò che più ci affascina e interessa? Così la Compagnia ha cominciato a crescere incontrando persone di tutte le età con lo stesso desiderio e la stessa passione che le ha fatto muovere i primi passi:  quando si ha qualcosa di bello non lo si può tenere nascosto! Ed è così che da quel momento la Compagnia ha iniziato ad organizzare eventi, laboratori per bambini e ragazzi, incontri nelle scuole e mostre... 
Lo scopo della Compagnia non è però puramente didattico o informativo. Il nostro scopo è quello infatti di andare oltre, scavare in profondità e mostrare come i capolavori di Tolkien, così come le opere definite "minori" siano davvero la porta per scoprire anche qualcosa di più su noi stessi...
Ciò che noi facciamo è "fare esperienza" di ciò che impariamo e leggiamo, nella vita di tutti i giorni. "Ognuno di noi è chiamato ad essere eroe nella vita di tutti i giorni" diceva il Professore. 
Siamo appassionati di Tolkien perchè siamo appassionati della vita! Le due cose non potrebbero essere separate: per questo la nostra passione si traduce sempre in iniziative e progetti, come quello, recente, di una mostra dedicata a Lo Hobbit "In te c'è più di quanto tu creda" (alla quale è interamente dedicata una pagina del sito) ideata proprio dalla nostra Compagnia e che trova in uno dei suoi scopi, anche quello espresso da un componente del nostro gruppo con queste parole: "Questa mostra non nasce per un motivo  banale, non è la simpatia per un mondo estraneo e lontano seppur affascinante, è ben di più. E' ben più forte e grande il nostro desiderio... In Tolkien, ne 'Lo Hobbit', noi, più che creature fantastiche e luoghi immaginari, abbiamo visto noi stessi [...] 

La mostra è per noi una testimonianza, un ricordo ed un lascito per ricordare la bellezza delle cose e della vita, quella bella vita degli hobbit, quella fatta di semplici cose, buoni amici e allegria."

Questa è la Compagnia degli Argonath che ama la vita, conserva pienamente la percezione della realtà e che non se ne distrae immergendosi nel fantasy ma anzi, proprio per questo, la guarda con occhio "tolkieniano" e la vive pienamente, trovando che il pensiero del figlio di Tolkien, Michael, sintetizzi perfettamente, ancora oggi, l'immutato fascino che l'opera del Professore suscita sull'uomo moderno.

"Almeno per me non c’è nulla di misterioso nel successo toccato a mio padre, il cui genio non ha fatto che rispondere all’invocazione di persone di ogni età e carattere stanche e nauseate dalla bruttezza, dall’instabilità, dai valori e dalle filosofie spicciole che sono spacciati loro come tristi sostituti della bellezza, del senso del mistero, dell’esaltazione, dell’avventura, dell’eroismo e della gioia. Cose senza le quali l’anima dell’uomo inaridisce e muore dentro di lui".